La Parrocchia di Campo San Martino

dedicata a San Martino di Tours e San Lorenzo martire

La prima indicazione dell’esistenza della parrocchia di Campo San Martino ci viene curiosamente da un documento fiscale: si tratta di un elenco delle decime papali redatto nel 1297, con il quale il Papa assoggettava tutti gli ecclesiastici titolari di redditi di qualsiasi natura a pagare un decimo delle loro sostanze per finanziare imprese ritenute importanti per la cristianità. Un censimento in piena regola, eseguito da appositi incaricati ai quali risultò che Campo San Martino faceva parte della pieve di Curtarolo e che il rettore, padre Antonio e il chierico, Fioravante erano così poveri da venire esentati dal tributo. Ma è lecito dedurre che la chiesa fosse già esistente da tempo, in quanto sede parrocchiale retta da due sacerdoti, se consideriamo che in effetti la località di Campo San Martino risulta già nominata in un documento del 1130.

Abbiamo maggiori notizie nei secoli successivi quando, a partire dal ‘400 i vescovi iniziarono la pratica delle Visite pastorali, ossia sopralluoghi periodici a tutte le parrocchie delle diocesi per constatare il buon andamento delle pratiche liturgiche e la corretta gestione dei beni ecclesiastici da parte dei parroci.

Queste visite avvenivano a intervalli non regolari, in quanto potevano passare anche trenta o quarant’anni tra una e l’altra. Ma sono preziose per noi che seguiamo la storia della nostra Unità pastorale perché i vescovi erano soliti redigere un verbale molto dettagliato, che viene ancor oggi conservato presso l’archivio della Curia vescovile di Padova.

Il primo verbale di cui disponiamo risale al 1535, un anno particolarmente nefasto. In quella visita infatti il vescovo constatò che la chiesa era stata per metà abbattuta da una straordinaria piena del Brenta, e che l’altra metà era ormai destinata a seguire la stessa sorte. Anche il cimitero, che a quei tempi si trovava attorno alla chiesa, era devastato e le ossa dei defunti erano sparse ovunque.

La chiesa era chiaramente irrecuperabile e l’assemblea dei capifamiglia decise di ricostruirla. Le funzioni religiose furono trasferite nel frattempo alla cappella del monastero di San Lorenzo Nuovo, un cenobio di frati Certosini all’inizio dell’attuale Via San Lorenzo.

Ma nel passato le cose andavano a rilento e nella successiva visita pastorale, nel 1587 erano state realizzate solamente le fondamenta.

La ricostruzione apparve completata, pur mancante di finiture, nel 1602. Misurava m. 14 x 7, molto piccola ma anche la popolazione era limitata, solo 300 anime. Finalmente le funzioni religiose tornarono nella parrocchiale, dopo essere state officiate per ben 67 anni in San Lorenzo Nuovo. Ma nel frattempo il monastero era stato abbandonato dai frati Certosini, che erano passati nella nuova Certosa di Vigodarzere.

E così il culto di San Lorenzo venne trasferito nella parrocchiale e con esso la sagra, che ogni anno il 10 agosto si teneva al monastero con grande partecipazione di popolo, si è parimenti spostata da allora negli spazi prospicenti la chiesa.
Nel frattempo, a partire dal 1592, i parroci di Campo San Martino cominciarono a tenere, in conformità alle direttive del Concilio di Trento, i registri dei battesimi, matrimoni e morti. La relativa collezione è completa. Nonostante i tanti secoli passati, non ne è andato perduto nemmeno uno.
La visita pastorale del 1726 ci informa che la chiesa è in via di ricostruzione, ingrandita. I lavori terminano nel 1740. Purtroppo non si fa cenno delle nuove misure.

Anche la visita del 1821 è rilevante perché parla di una nuova attività apertasi a partire dal 1807 in paese: l’escavazione della ghiaia nell’alveo del Brenta, attività dura ma importante, protrattasi per oltre 150 anni, che già a quei tempi annoverava due imprese con oltre 50 cavatori solo tra gli abitanti della parrocchia. Il parroco se ne lamenta a causa di un certo rilassamento dei costumi dei lavoratori, ma noi sappiamo che questa attività, aperta in quei tempi, tra le altre, dalla famiglia di imprenditori Breda, ha cambiato il volto del paese anche attraverso il relativo indotto: lo squero per la costruzione delle barche, il movimento dei carrettieri per il trasporto, il maniscalco per i cavalli, le osterie per i pasti e il vino.

E’ del 1852 la ricostruzione della canonica. La precedente, ormai fatiscente, era parzialmente crollata.

A fine secolo, nel 1895 si realizza anche la nuova casa per il cappellano, quella che da poco è divenuta la farmacia del capoluogo.

Entriamo così nel ‘900, un secolo che proietta la parrocchia nella modernità, con moltissimi cambiamenti e miglioramenti nelle strutture. La presenza in paese degli imprenditori Breda ed il benessere raggiunto pur a prezzo di grandi fatiche col lavoro nel Brenta, si rende evidente nel 1901 con l’ampliamento della chiesa attraverso la realizzazione delle due navate laterali e nel 1911 con l’inaugurazione dello svettante campanile, orgoglio della comunità.
La parrocchia pensa anche ai giovani con la costruzione della sala teatro nel 1917.
Dopo la triste parentesi delle due guerre mondiali (che costarono al nostro Comune ben 173 vittime), si mise mano all’ampliamento dell’abside della chiesa poi, nel 1967 si inaugurò l’asilo parrocchiale, realizzato su un terreno donato dai benefattori Amalia e Silvio Pauro.

Negli ultimi cinquant’anni la storia diventa cronaca, molti parrocchiani hanno collaborato come volontari nelle opere parrocchiali e continuano a farlo.

Le attività e le realizzazioni di questi ultimi anni si possono trovare nell’opuscolo “Parrocchia di Campo San Martino, Dedicazione della Chiesa, 1° anniversario” pubblicato il 12 settembre 2004.

Parrocchia di Campo San Martino CRONOLOGIA MINIMA

1130 – Campo San Martino viene nominato per la prima volta in un antico codice.
1297 – La chiesa di Campo San Martino viene elencata per la prima volta in un documento ecclesiastico.
1535 – La chiesa di Campo San Martino crolla a causa di una piena del Brenta. La parrocchia passa provvisoriamente nella cappella di San Lorenzo dei Certosini.
1554 – I Certosini si trasferiscono nella nuova Certosa di Vigodarzere.
1602 – La chiesa, ricostruita, riprende a funzionare. La Sagra di San Lorenzo, tenuta in precedenza presso la Cappella dei Certosini, viene trasferita presso la parrocchiale.
1592 – I parroci iniziano la compilazione dei registri di battesimo, matrimonio e morte.
1726 – La chiesa parrocchiale viene ricostruita più grande.
1807 – De aziende iniziano l’escavazione e il commercio della ghiaia estratta dall’alveo del Brenta.
1852 – Viene ricostruita la casa canonica, è quella attuale.
1895 – Viene costruita la casa del cappellano.
1901 – La chiesa viene ampliata con l’aggiunta delle due navate laterali.
1911 – Viene inaugurato il monumentale campanile.
1917 – Viene costruita la sala teatro.
1967 - 17 dicembre: Si inaugura la Scuola materna parrocchiale.
1987 – agosto: Costruzione della nuova abitazione del parroco.
1996 - 23 giugno: Viene inaugurato il nuovo patronato parrocchiale
2007 - 9 giugno: Viene inaugurata la casa canonica restaurata, con le sale a disposizione dei parrocchiani e il Museo della civiltà contadina.